Il ritorno della Schiscetta

Condividi questo post

Quando arriva l’ora di pranzo in un ufficio milanese, i lavoratori si dividono tra quelli che pranzano fuori e quelli che si sono portati il cibo da casa, nella loro “schiscetta”. La schiscetta, un’iconica scatola per il pranzo in acciaio, tradizionalmente portata dagli operai industriali della città e piena di cibo caldo preparato dalle mogli o dalle madri a casa. La pratica divenne onnipresente a Milano durante il boom industriale del dopoguerra, quando gli operai si recavano quotidianamente al lavoro nelle fabbriche e, mentre l’iconico contenitore d’acciaio, non dissimile dall’altrettanto iconico tiffin indiano, si vede raramente al giorno d’oggi, la pratica di portare il proprio pranzo al lavoro viene ancora chiamata “la schiscetta”. Un è un ricordo affettuoso di una tradizione locale, il cui nome ha origini nel dialetto milanese, derivato da “schisca”, ovvero schiacciare, così chiamato perché il contenuto veniva inevitabilmente schiacciato nel contenitore.

Ora sembra che il termine schiscetta possa essere invocato in un altro modo, questa volta come riferimento milanese alla doggy bag, la pratica di portare a casa gli avanzi di un ristorante per sfamare il proprio “cane”. La doggy bag al ristorante è diventata una pratica comune solo di recente in Italia, ma potrebbe diventare una pratica obbligatoria, se una recente proposta del governo italiano diventerà legge.

Il provvedimento propone una multa per i ristoranti che non forniscono contenitori riciclabili ai clienti per portare a casa il cibo su richiesta. Il provvedimento ha illuminato il ciclo di notizie di gennaio, se è vero che si tratta di un mese povero di notizie, ma i ristoratori sono comprensibilmente esasperati da un aumento evidentemente incessante dei costi e delle spese generali.

L’idea, tuttavia, è valida e la pratica di portare a casa il cibo avanzato dovrebbe essere incoraggiata. Lo spreco di cibo è un problema importante: il 13% di tutto il cibo prodotto viene sprecato tra l’azienda agricola e la tavola. Va notato, tuttavia, che la maggior parte di questi sprechi avviene in casa e nei ristoranti, e in particolare gli chef, hanno sempre condotto una guerra contro gli sprechi.

Allo Stendhal accogliamo con piacere tutte le richieste di “doggy bag” o, come ci piace dire, potete portare a casa i vostri avanzi in una schiscetta.